I colori delle maioliche si fecero più smorzati intorno al diciassettesimo secolo ma al contempo le immagini apparivano più perfette dal punto di vista estetico.

E da Faenza, che fin dal Rinascimento fu il centro principale della produzione della maiolica, quest'ultima si diffuse nel resto del nostro Paese arrivando fino a Urbino dove parecchi artisti si cimentarono nella produzione di questo tipo di ceramica.

Sebbene il predominio rimanesse sempre nelle mani di Faenza, la tecnica in continua evoluzione ebbe largo seguito fino in Inghilterra, in Spagna e in Francia dove non mancavano artigiani italiani; la maiolica si diffuse dunque in diverse zone del continente dando vita a forme particolari come le "cineserie" francesi, nate per influenza dell'arte cinese.

Anche i Paesi Bassi conobbero la maiolica, forse più che nei Paesi appena descritti, per l'influenza italiana e del mondo orientale.

Non va dimenticata la maiolica islamica legata per lo più al vasellame: essa riuscì ad affermarsi in ogni parte del mondo ottenendo risultati perfetti sotto il profilo decorativo e tecnico.

La maiolica si è sempre distinta per il suo corpo ceramico poroso a differenza di altri tipi di ceramica che, come il grès, si caratterizzano per il loro impasto duro e compatto.